DOCUFILM
IN SVILUPPO
ULISSE IN SICILIA
Chi non si è fermato a sognare con il libro aperto sul banco, il viaggio di Ulisse, il suo peregrinare fantastico in terre sconosciute, fra mostri e donne di inenarrabile bellezza, a volte maghe come Circe o perfide incantatrici come le ingannevoli sirene. E nel solcare il Mediterraneo Ulisse tocca più volte la Sicilia. Del resto la Sicilia è terra di miti e di leggende e certamente, i più noti sono quelli che appaiono nelle pagine dell’Odissea e noi, seguendo le orme di Ulisse, andremo a scoprirne l’origine con l’occhio moderno di sorprendenti esperti.
Un documentario o meglio una sorta di docufiction dove una giovane studentessa alle prese con la sua tesi di laurea sull’itinerario di Ulisse in Sicilia, sarà il filo rosso per muoverci in questi luoghi che ancora trasudano magia e mistero.
La giovane ricercatrice investigherà dunque sulle varie ipotesi della geografia omerica e della nascita di miti come i Ciclopi, le Sirene, Scilla e Cariddi, le mandrie di Elios, Eolo re dei venti che dimora nelle Eolie, i cannibali Lestrigoni nella piana di Lentini.
REGIA: Stefania Casini
DURATA: 60'
ULISSE IN SICILIA
Chi non si è fermato a sognare con il libro aperto sul banco, il viaggio di Ulisse, il suo peregrinare fantastico in terre sconosciute, fra mostri e donne di inenarrabile bellezza, a volte maghe come Circe o perfide incantatrici come le ingannevoli sirene. E nel solcare il Mediterraneo Ulisse tocca più volte la Sicilia. Del resto la Sicilia è terra di miti e di leggende e certamente, i più noti sono quelli che appaiono nelle pagine dell’Odissea e noi, seguendo le orme di Ulisse, andremo a scoprirne l’origine con l’occhio moderno di sorprendenti esperti.
Un documentario o meglio una sorta di docufiction dove una giovane studentessa alle prese con la sua tesi di laurea sull’itinerario di Ulisse in Sicilia, sarà il filo rosso per muoverci in questi luoghi che ancora trasudano magia e mistero.
La giovane ricercatrice investigherà dunque sulle varie ipotesi della geografia omerica e della nascita di miti come i Ciclopi, le Sirene, Scilla e Cariddi, le mandrie di Elios, Eolo re dei venti che dimora nelle Eolie, i cannibali Lestrigoni nella piana di Lentini.
REGIA: Stefania Casini
DURATA: 60'
DOCUFILM
IN POST PRODUZIONE
DONNE DI MINIERA
Per la regia di Roberto Carta è un progetto realmente al femminile che mostra la poco conosciuta rilevanza delle donne in un periodo storico e in un lavoro solo all'apparenza di esclusiva pertinenza maschile .
Una storia forte di progresso e di conquista . Storia che ha fatto delle donne in miniera, delle donne coraggiose, delle donne audaci che in maniera strabiliante hanno saputo portare avanti una lotta che ha contribuito a spianare la strada alle donne di oggi .
Questo progetto per la sua importanza sociale ha ottenuto il contributo della Regione Sardegna e sarà girato nelle località e nelle miniere dove la presenza ed il lavoro femminile sono stati più forti e rilevanti .
REGIA: Roberto Carta
DONNE IN MINIERA
Per la regia di Roberto Carta è un progetto realmente al femminile che mostra la poco conosciuta rilevanza delle donne in un periodo storico e in un lavoro solo all'apparenza di esclusiva pertinenza maschile .
Una storia forte di progresso e di conquista . Storia che ha fatto delle donne in miniera, delle donne coraggiose, delle donne audaci che in maniera strabiliante hanno saputo portare avanti una lotta che ha contribuito a spianare la strada alle donne di oggi .
Questo progetto per la sua importanza sociale ha ottenuto il contributo della Regione Sardegna e sarà girato nelle località e nelle miniere dove la presenza ed il lavoro femminile sono stati più forti e rilevanti .
REGIA: Roberto Carta
DOCUFILM
RITRATTI DI FAMIGLIA
La Sardegna, con il suo bagaglio culturale ricco di miti, leggende, usi e costumi di origini sacre e profane, ha sempre basato la sua organizzazione sociale sulla famiglia. Nel mondo contadino e pastorizio si sono sviluppati modelli di famiglia anche matriarcali. A partire da queste riflessioni e dalle caratteristiche che contraddistinguono la famiglia sarda rispetto al resto dello stivale, nasce un percorso film- documentaristico che indaga sulla struttura e l’organizzazione della famiglia sarda di ieri e di oggi, mettendo a confronto tre generazioni di coppie sarde di età completamente diverse che possano raccontare e far comprendere cosa rappresentava, com’era organizzata e come si viveva nella famiglia sarda del passato e come si è trasformata nell’epoca contemporanea,cercando di far emergere le differenze culturali e sociali che sono nate nel corso del tempo (alcune irreversibili), ma anche il fil rouge che ancora le lega.
REGIA: Manuela Tempesta
DURATA : 60’
TRANSATLANTICO REX
La storia del REX, il transatlantico più famoso e ricco di leggenda della marina italiana. Simbolo dell’Italia fascista, campione di velocità nella traversata atlantica, la nave che ha rivoluzionato il modo di viaggiare per mare, aprendo la strada al moderno concetto di crociera. Una storia indagata attraverso testimonianze dirette, il racconto di esperti e appassionati per ricostruire la storia e la leggenda intorno alla breve vita della nave, dal primo viaggio nel 1932 all’affondamento per mano degli alleati nel 1944, e all’eco del suo mito che ancora emerge nell’industria e nel costume italiani.
REGIA: Maurizio Sciarra
RITRATTI DI FAMIGLIA
La Sardegna, con il suo bagaglio culturale ricco di miti, leggende, usi e costumi di origini sacre e profane, ha sempre basato la sua organizzazione sociale sulla famiglia. Nel mondo contadino e pastorizio si sono sviluppati modelli di famiglia anche matriarcali. A partire da queste riflessioni e dalle caratteristiche che contraddistinguono la famiglia sarda rispetto al resto dello stivale, nasce un percorso film- documentaristico che indaga sulla struttura e l’organizzazione della famiglia sarda di ieri e di oggi, mettendo a confronto tre generazioni di coppie sarde di età completamente diverse che possano raccontare e far comprendere cosa rappresentava, com’era organizzata e come si viveva nella famiglia sarda del passato e come si è trasformata nell’epoca contemporanea,cercando di far emergere le differenze culturali e sociali che sono nate nel corso del tempo (alcune irreversibili), ma anche il fil rouge che ancora le lega.
REGIA: Manuela Tempesta
DURATA : 60’
TRANSATLANTICO REX
La storia del REX, il transatlantico più famoso e ricco di leggenda della marina italiana. Simbolo dell’Italia fascista, campione di velocità nella traversata atlantica, la nave che ha rivoluzionato il modo di viaggiare per mare, aprendo la strada al moderno concetto di crociera. Una storia indagata attraverso testimonianze dirette, il racconto di esperti e appassionati per ricostruire la storia e la leggenda intorno alla breve vita della nave, dal primo viaggio nel 1932 all’affondamento per mano degli alleati nel 1944, e all’eco del suo mito che ancora emerge nell’industria e nel costume italiani.
REGIA: Maurizio Sciarra
LA TELA
L’arte richiede concentrazione, quasi sempre solitudine. Per il pittore Salvatore Garau quest’ultima è una condizione indispensabile che decide di mettere in discussione portando una grande tela bianca (due metri per cinque) all’interno dell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza di Massama- Oristano. L’idea non è insegnare ai detenuti a dipingere, ma condividere la propria energia creativa con chi non è abituato alla libertà creativa, con chi non è libero. Davanti alla tela è dato modo ai detenuti di sprigionarsi, generare meraviglia. Il film documentario ripercorre la sfida, lo stupore, la nascita e la crescita di un progetto che dimostra la potenza dell’arte e della parola. Il colore che fa vibrare anche luoghi spogli e spenti.
REGIA: Salvatore Garau
SOUTHEAST ASIAN CINEMA
Southeast Asian Cinema. When the Rooster Crows è una voce di diversità in cerca del cambiamento. Brillante Mendoza, Eric Khoo, Garin Nugroho, Pen Ek Ratanaruang danno voce a una regione ricca di tradizioni, gruppi etnici, lingue, sistemi politici e religioni. Il suo cinema, nella forma più pura, lotta per la libertà d'espressione, documentando la vita di persone comuni, dando voce agli emarginati e ai reietti. La fusione di questi aspetti ha dato vita a questa regione e a un linguaggio cinematografico "ultraneorealista" attualmente unico. Ogni regista nelle sue parole, ha candidamente condiviso la sua esperienza di lavoro e produzione indipendente, ognuno rompendo barriere e sfidando le norme.
Discutono il problema della censura, sia di stato che autoimposta e come relazionarvisi. La gran parte dei loro lavori è sia una riflessione che una critica nei confronti della contemporanea società del loro paese, dalla difesa della cultura al fondamentalismo, dal malessere sociale alle differenze etniche. Riflettono sul futuro della regione e la prospettiva di lavorare insieme.
REGIA: Leonardo Cinieri Lombroso
DURATA : 90’
LANDO BUZZANCA
UNO NESSUNO CENTOMILA
Lando Buzzanca, ha attraversato dal lontanissimo 1959, con una piccola parte in Ben Hur di William Wyler, tutta la produzione del cinema industriale italiano. Più di 150 film hanno rappresentato negli anni '60, '70 e '80 larga parte della commedia sexy, creando un larghissimo pubblico di aficionados in tutto il mondo. Lando Buzzanca però non è stato il comico con la spalla, bensì un attore a tutto tondo che ha lavorato, proprio in quegli anni, con autori quali: Pietro Germi, Alberto Lattuada, Antonio Pietrangeli, Pasquale Festa Campanile, Luciano Salce, Luigi Magni. Ha interpretato almeno una decina di film che evadono i confini del genere. "Lando Buzzanca. Uno Nessuno Centomila” ripercorre attraverso la divertente testimonianza di lui stesso, il materiale di repertorio dell'Istituto Luce, la partecipazione di Tatti Sanguineti e gli interventi di registi, attori e giornalisti che hanno incrociato la sua attività, questo percorso accidentato ma straordinario che loha portato, in seguito, al teatro di Eduardo, di Pirandello, di Molière, di Shakespeare, e alle celebri serie radiofoniche e televisive.
REGIA: Claudio Bondì
DURATA : 60’
SUL VULCANO
Maria, Matteo e Yole: tre vite ai piedi del Vesuvio, in un luogo unico al mondo, ricco di miti, storia ed evocazioni letterarie.
Maria, che vive e lavora in un'azienda florovivaistica ai piedi di una villa vesuviana in abbandono, "coltiva" anche le proprie curiosità intellettuali ed è una custode discreta del vulcano.
Matteo, pittore di talento, rimette in gioco le sue opere fatte con la lava, testimonianza di un legame profondo con la terra da cui non si è mai staccato. Yole, cantante "neomelodica", vive la propria libertà di giovane donna conciliandola con un'autentica devozione per la Madonna, espressione popolare di un sacro che ha sempre caratterizzato il Vesuvio, da Dioniso/Bacco a San Gennaro.
E se il proverbiale fatalismo partenopeo, dietro cui vive ancora oggi una diffusa devozione religiosa, derivasse proprio dalla presenza del vulcano, che per ben due millenni ha dato e preso alla gente che vive sotto di lui?
REGIA: Gianfranco Pannone
DURATA : 80’
TREM DE UTOPIA
Che ne sanno i figli e i nipoti degli immigrati italiani dell’Italia da cui se ne andavano i loro nonni? Cosa può imparare il Brasile dall’Italia dell’Unità e del Fascismo? La dignità è un motivo per cui combattere, resistere, o andarsene?
Queste sono le domande principali a cui questo film tenta di rispondere facendo un viaggio in un posto che non esiste, alla scoperta dell’Italia rivelata a un brasiliano che sta cercando di prenderne la cittadinanza, anche perché in fin dei conti è la patria di suo padre.
«Cerco un paese innocente» diceva Giuseppe Ungaretti, e così investighiamo sulla memoria nazionale di paesi (Italia e Brasile) che non hanno un rapporto limpido con il proprio passato recente. Alla fine di questo film troviamo così delle donne e degli uomini che riescono a rimanere umani, in questo mondo. E scopriamo che la dignità è anche qualcosa per cui morire. E questo ci basta.
REGIA: Fabrizio Mambro
SCENEGGIATURA: Fabrizio Mambro
CAST: Pino Aprile, Bruna Bianco, Igiaba Scego, Bia Abramo, Vera Hamburger, Piero Damiani, Monica Benicio
IL SOL DELL' AVVENIRE
Reggio Emilia, 1969. Un gruppo di ragazzi abbandona la locale Federazione giovanile comunista, per dar vita, insieme ad altri coetanei di provenienza anarchica, socialista, cattolica, all'Appartamento, una comune sessantottina che insegue il sogno rivoluzionario e che vede nel partito comunista al governo della città, il tradimento degli ideali partigiani e antifascisti appartenuti ai loro padri e nonni durante e dopo la seconda guerra mondiale. Dall'esperienza dell'Appartamento, di lì a due anni, usciranno alcuni tra i più duri brigatisti rossi degli "anni di piombo": Alberto Franceschini, Tonino Loris Paroli, Roberto Ognibene, Prospero Gallinari, Renato Azzolini. Reggio Emilia, autunno 2007. Alcuni dei "ragazzi del 1969" si ritrovano dopo quasi 40 anni nello stesso luogo, un ristorante sulle colline, dove il gruppo dell'Appartamento compì il salto tragico e fatale nella lotta armata. Seduti intorno a un tavolo, con rievocazioni a tratti drammatiche, Franceschini, Paroli e Ognibene (tre ex brigatisti tornati alla vita normale dopo una lunga detenzione nelle prigioni di mezza Italia) insieme a Paolo Rozzi e Annibale Viappiani (che non aderirono alle Brigate rosse, e oggi sono impegnati il primo nel Partito Democratico, il secondo nel sindacato ) ripercorrono una sorta di viaggio a ritroso, alla ricerca delle motivazioni più profonde delle rispettive scelte. A integrare le ricostruzioni dei cinque protagonisti, due testimoni davvero sorprendenti, che in vario modo e a vario titolo parteciparono alla esperienza dell'Appartamento: Corrado Corghi, ex dirigente della Democrazia Cristiana ed esponente del cattolicesimo del dissenso, e Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli comunisti trucidati dai nazifascisti nel '43.
REGIA: Gianfranco Pannone
DURATA :35'
THROUGH KOREAN CINEMA
Il documentario ripercorre la storia del cinema sud coreano attraverso la testimonianza dei cinque registi più rappresentativi: Im Kwon-taek, Park Kwang-Su, Lee Myung-se, Lee Chang-dong, Park Chan-wook. Un viaggio cronologico nella storia degli eventi e della tradizione coreana: l'invasione giapponese, la guerra delle due Coree, lo sviluppo economico, le censure, le repressioni politiche, i sogni, le realtà, la violenza e l'eccesso nel cinema d'autore. Tutto questo per raccontare un popolo e la sua storia, la Corea del Sud fino ai nostri giorni. Ogni regista intervistato segna una tappa significativa di questo percorso, lasciando come testimonianza i propri film. Cinque personaggi chiave per capire il cinema coreano di oggi. Ognuno di loro racconta le sue avventure e disavventure, la difficoltà di fare il proprio cinema. Le immagini dei loro film ci guidano in questo viaggio, descrivendo e animando i pensieri e le riflessioni dei nostri registi sul loro paese.
REGIA: Leonardo Cinieri Lombroso
DURATA :60'
LA BALENA DI ROSSELLINI
La Balena di Rossellini nasce da uno dei più suggestivi sogni di Roberto Rossellini, un progetto esemplare nel suo percorso d'autore. Il film ideato, e mai realizzato, da Rossellini prese forma nei suoi appunti dopo un viaggio in Cile effettuato nel maggio del 1971, viaggio intrapreso per realizzare un'intervista-ritratto di Salvador Allende, poi effettivamente compiuta dal regista di "Roma città aperta". E' il 28 ottobre 1971, Rossellini, tornato da Santiago del Cile, legge su un quotidiano la notizia di una balena arenata sulla costa del Pacifico nei pressi di un villaggio poverissimo abitato da pescatori. Da questo semplice fatto di cronaca, nasce un soggetto cinematografico per un apologo sulla ricchezza e sulla povertà. Un film le cui riprese Rossellini avrebbe voluto affidare al giovanissimo allievo Claudio Bondì, appena diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia.
REGIA: Claudio Bondì
DURATA :47'
EBREI A ROMA
La Comunità ebraica di Roma, la più antica del mondo occidentale, raccontata attraverso tre testimoni che rappresentano altrettante generazioni: David, Giovanni e Michela. L'anziano e indomito David anni fa è stato il braccio destro dell'ex Rabbino Capo Elio Toaff e, grazie all'attività commerciale di cui rappresenta la settima generazione, conosce molto bene la sua Roma, a cui guarda con sorniona laicità. Giovanni, che ha quarant'anni, ha deciso di investire sull'enogastronomia ebraica e, come altri suoi coetanei, coltiva un forte sentimento religioso, in cui il mangiare kosher, cioè conforme alle leggi di Dio, come il rispetto dello shabat e delle festività ebraiche, divengono anche riscoperta identitaria. Michela, madre trentenne, è guida turistica nel Ghetto di Roma, nel quale accompagna, non senza umorismo, i turisti stranieri, lungo un itinerario in cui scorrono le vicende drammatiche dei giudei de Roma, dalle persecuzioni dei papi alla Shoà. Ma anzitutto in queste tre persone c'è l'orgoglio di rappresentare un pezzo di cultura ebraica nel cuore di Roma.
REGIA: Gianfranco Pannone
DURATA : 56’
PIETRO GERMI
silenzioso, che amava l'abbraccio ampio e caloroso della sala forse anche perché risarciva le sue private solitudini"; un uomo diffidente, che aveva paura di attraversare una piazza o di entrare in un bar, timoroso di ritrovarsi al centro di una molteplicità di sguardi, sconosciuti e indagatori.
C'era una volta "un regista all'antica", che possedeva una morale conservatrice del lavoro cinematografico, non un regista legato alle regole ma ad un professionismo scrupoloso, un sapiente artigiano del linguaggio delle immagini, rispettoso dei desideri del pubblico e fiducioso nella "comunicazione con le masse". Un regista che non stimò mai molto la critica ma che si cimentò, con passione, in un cinema "invidiabile", e non solo perché non ne esiste più l'eguale.
REGIA: Claudio Bondì
DURATA : 80
NON TACERE
Il documentario racconta la storia di vita di Don Roberto Sardelli e le vicende straordinarie della scuola 725, che egli fondò nel 1968 a Roma tra i baraccati dell' "Acquedotto Felice". Il prete andò a vivere in quel luogo di emarginazione condividendo problemi e speranze della periferia romana. Oggi, Don Roberto ha deciso di rincontrare i suoi ex-allievi per scrivere, come allora, una lettera al sindaco di Roma, denunciando le nuove povertà e le nuove ingiustizie. L'incontro sarà l'occasione per riflettere sul significato dei cambiamenti avvenuti durante trent'anni della nostra storia
REGIA: Fabio Grimaldi
LO ZUCCO
morire in una terra di provincia nel profondo Sud dell'Italia? Una splendida tenuta, un vino: lo Zucco. Il Duca d'Aumale era il figlio di Luigi Filippo, il primo Re "borghese", chiamato Re dei Francesi. Fu esiliato dalla sua amata Francia e ritrovò in Sicilia la terra dove applicare i precetti "agricoli" di Virgilio, autore amato anche dal suo precettore Cuvilliere-Fleury con cui ebbe una corrispondenza che durò tutta la vita, e che testimonia il suo amore per i libri, le opere d'arte e il vino. Il vino dello Zucco che diventò famoso per la sua purezza rispetto ai Madera che si bevevano a quel tempo, fu prodotto dal Duca in uno stabilimento all'avanguardia che impiegò gran parte della popolazione di Montelepre. Oggi il vino dello Zucco non viene più prodotto ma ha lasciato delle memorie indelebili tra il Castello di Chantilly in Francia e il Feudo dello Zucco in provincia di Palermo. Pietro ha ereditato da suo padre un pezzo della vecchia tenuta dello Zucco, vi è cresciuto ascoltando le leggende sul Duca raccontate dai vecchi contadini. Pietro è un agrumicoltore biologico, ma un giorno sentirà una voce che, forse, cambierà la sua vita...
REGIA: Lidia Rizzo
DURATA : 60'
1938 QUANDO SCOPRIMMO DI NON ESSERE ITALIANI
Le conseguenze delle leggi razziali e la persecuzione degli ebrei sotto il fascismo raccontata dagli ultimi testimoni (vittime e persecutori)
REGIA: Pietro Sauber
SCENEGGIATURA: Pietro Suber e Amedeo Osti Guerrazzi
DURATA : 90’
QUALCOSA BRUCIA ANCORA
“Qualcosa brucia ancora”, vuole essere l’occasione cinematografica per ripercorrere un viaggio in punta di piedi tra le pieghe del tempo e dei ricordi lungo la linea impercettibile del destino che ha voluto accompagnare Mario Venuti (uno dei più importanti cantautori siciliani viventi ed ancora in attività) in questo viaggio meraviglioso nel mondo della musica e dello spettacolo.
REGIA: Daniele Gangemi
SCENEGGIATURA: Daniele Gangemi
CAST: Mario Venuti
TI RACCONTO TUO PADRE
Una vera “gloria" della tv italiana degli anni '80, l’attore Fabrizio Bracconeri, noto al grande pubblico per avee interpretato il ruolo del mitico Bruno Sacchi nel telefilm cult “I RAGAZZI DELLA IIIª C”, durante un viaggio in mare tra le onde del Mediterraneo e le curve della memoria, prova a raccontarsi al figlio Emanuele, gravemente autistico, sperando che un giorno anche lui possa capire le sue parole, la sua storia, le sue scelte, le sue speranze ed i suoi sogni.
REGIA: Daniele Gangemi
SCENEGGIATURA: Fabrizio Bracconeri, Daniele Gangemi, Fabrizio Gucciardi, Carmelo Sfogliano
CAST: Fabrizio Bracconeri